Ginecomastia: cos’è e cause » Sunmed Group

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Nei casi lievi di ginecomastia, può essere sufficiente una semplice rassicurazione unita a consigli sulla dieta e sull’esercizio fisico. Tuttavia, nei casi più gravi, è richiesto un intervento farmacologico e/o chirurgico 2. Nell’eventualità di ginecomastie di lunga durata, essendosi già creato lo “scheletro” fibroso della ghiandola, la possibilità di recessione col trattamento medico diminuiscono di molto e quindi la risoluzione, nelle persone motivate, è solo chirurgica.

Questi farmaci agiscono sui livelli degli estrogeni e, in alcuni casi, riducono la ginecomastia nei soggetti che fanno uso di steroidi. Il termine ginecomastia indica una ipertrofia che interessa il tessuto mammario e il tessuto ghiandolare di un soggetto maschile. Normalmente si tratta di soggetti molto magri e muscolosi, con quasi esclusiva componente ghiandolare, per cui l’approccio chirurgico consiste nell’ escissione della ghiandola mammaria e nel suo esame istologico.

Dopo l’intervento

La ginecomastia è causata da uno squilibrio del rapporto tra gli ormoni estrogeni e il testosterone. I neonati, i ragazzi durante la pubertà e gli uomini più anziani possono sviluppare una ginecomastia fisiologica dovuta ai normali cambiamenti nei livelli ormonali ma possono esistere altre condizioni che vanno, quindi, esaminate. Come i livelli di estrogeni ritornano normali,
l’ingrandimento delle mammelle scompare, di solito nel giro di poche settimane. L’aumento di volume delle mammelle è più comune nei maschi di mezza età e anziani.

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  • Negli uomini di età superiore ai 65 anni, si ritiene che la ginecomastia sia dovuta a un calo dei livelli di testosterone e a uno spostamento del rapporto tra testosterone ed estrogeni.
  • Il giorno dell’intervento è consigliato indossare indumenti con maniche comode e completamente apribile sul davanti.
  • Lo squilibrio ormonale, che può insorgere per l’assunzione di alcuni farmaci (tra cui antidepressivi e steroidi anabolizzanti), comporta un eccesso di estrogeni che favorisce l’aumento del volume del seno nell’uomo.
  • Durante l’infanzia e la pubertà, l’ingrandimento della mammella maschile è normale (ginecomastia fisiologica).
  • In particolare lo squilibrio ormonale può essere dettato non solo da cambiamenti ormonali naturali, ma anche da patologie come l’ipogonadismo, tumori testicolari, ipertiroidismo, insufficienza renale o epatica.

La ginecomastia infatti è frequentemente associata alla sindrome di Klinefelter, malattia genetica dovuta dalla presenza di un cromosoma sessuale X in più nei maschi. Colpisce 1 maschio su 500, in età adulta può determinare problemi di sterilità e la ginecomastia può esserne un segno. Oltre ai motivi congeniti, la ginecomastia può essere causata dall’assunzione di alcuni farmaci, antidepressivi, steroidi o terapie ormonali a base di estrogeni.

Ginecomastia: sintomi

Nell’uomo è proposto in casi di forte dimagrimento con eccesso cutaneo evidente. Normalmente l ‘intervento viene svolto in regime ambulatoriale in blanda sedazione. Restituisci virilità al tuo torace con un intervento mirato capace di modellare, scolpire e asportare le adiposità in eccesso.

È normale che gli uomini che soffrono di ginecomastia non vogliano realizzare attività semplici come andare al mare o cambiarsi d’abito in palestra. Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, https://nrlfantasyfoxsports.com per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.

Eliminazione seno maschile: cicatrici, cura e tempistiche del postoperatorio

Le suture esterne, ove presenti, vengono progressivamente rimosse a partire dalla decima-quindicesima giornata di decorso postoperatorio. E’ possibile praticare una doccia solo dopo 10 giorni; il trattenersi a lungo nella vasca da bagno non e’ consigliabile. Sarà quindi necessario che il paziente torni a controllo ogni settimana per i primi quindici giorni, e successivamente a 1, 3, 6 e 12 mesi dall’ intervento. Tra i sintomi del suo esordio si indicano uno spiccato aumento della sensibilità delle ghiandole mammarie e il manifestarsi, nella zona sottostante il capezzolo, di protuberanze che possono determinare dolore nel soggetto.

Attraverso alcune determinazioni ormonali e, se necessario, tecniche non invasive di imaging (ecografia mammaria, ecografia testicolare, eco o TC surrenalica) si valuta o si conferma la presenza di specifiche condizioni patologiche. A volte le areole possono essere di diametro eccessivo e vengono corrette nel corso dell’intervento. Per conoscere meglio come avviene la correzione chirurgica di tale inestetismo  ti consiglio il mio sito dove troverai una sessione dedicata proprio all’intervento per eliminare la Ginecomastia. Quando è neonatale, come conseguenza degli estrogeni materni, e quando è senile, specie nei soggetti che soffrono di obesità, per via di una diminuzione di produzione del testosterone.

PERCHE’ SI SVILUPPA LA GINECOMASTIA?

Le cicatrici permanenti che rimangono sono ben nascoste nel contorno dell’areola, tuttavia l’entità della cicatrizzazione non può mai essere prevista fino in fondo, ma solo per grandi linee, perché è legata alla soggettività del paziente. Dal punto di vista pratico per il paziente non vi è grossa differenza, l’imbarazzo c’è in entrambi i casi. In ogni caso è necessario assumere uno stile di vita adeguato con dieta ed attività fisica mirata al calo ponderale ed al potenziamento dei muscoli pettorali.